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Qualche domanda, ogni tanto, fatevela

Visto che ormai l’estate è all’insegna degli eventi, in particolar modo musicali, mercoledì sera una spedizione di cortonesi nativi e oriundi ha raggiunto Siena per vedersi il live de Lo Stato Sociale, interessante band della nuova scena musicale italiana, alla Festa Democratica presso la Fortezza. A sorpresa, giunti sul posto, ci siamo trovati di fronte al Segretario Nazionale del PD Guglielmo Epifani. Non sapevamo di questo appuntamento e la scoperta è stata anche piacevole, perchè comunque eventi di questo tipo per chi è appassionato di politica sono sempre interessanti, ma ben presto l’attenzione si è concentrata su un elemento: se ad attendere Lo Stato Sociale pochi metri più in là di persone ce ne erano almeno 7/800 ad ascoltare Epifani ce n’erano poco più di 200, peraltro di età media abbastanza avanzata.

Il tema ha scatenato una lunga serie di riflessioni e ipotesi per capire i motivi di quello che a nostro avviso era un flop, perchè Epifani sarà pure un Segretario a termine, sicuramente poco “televisivo” e probabilmente anche poco carismatico (nonostante una carriera importante come sindacalista), ma sono sicuro che in una città come Siena in un altro momento storico se fosse arrivato il Segretario Nazionale del Partito (PCI, PDS, DS o PD, fosse stato anche uno di quelli più sfigati e non Berlinguer), di sicuro ad ascoltarlo ci sarebbe stato un numero nettamente superiore di persone

La sensazione, ricevuta a Siena ma anche in precedenza in altre feste analoghe nel territorio Valdichiana-Arezzo, è che dopo la non vittoria elettorale, il papocchio del Napolitano bis e soprattutto l’inciucione del governo Letta anche la stessa base dell’unico vero partito rimasto, il PD, ancora numericamente ingente e attiva fino a qualche mese fa (basti vedere l’impresa titanica, anche sul piano organizzativo, delle primarie) si sia definitivamente stancata e abbia deciso di starsene a casa

Il problema è che gli unici che ancora non sembrano essersene accorti sono quelli del gruppo dirigente, che continuano a dare mezze risposte sugli eventi dei mesi passati (‘sti 101 affossatori di Prodi, tanto per dirne una, ancora non s’è capito chi sono…) e addirittura hanno il coraggio di bearsi delle prodezze del nuovo governo, arrivando addirittura a rivendicare con orgoglio “l’impronta del PD” che marchierebbe l’esecutivo Letta. Per il resto tutti ad aspettare questo benedetto Congresso, mentre gli unici a raggranellare un po’ di folla alle feste pare che siano Renzi (col suo format quasi-televisivo) e Civati (che sarà a Camucia il 1° Settembre…e a quanto pare lo intervisterò io)

Ciliegina sulla torta di una serata alquanto particolare i componenti de Lo Stato Sociale (nella foto il cantante-chitarrista), che oltre a proporre musica interessante sono anche ragazzi parecchio acuti e durante il concerto non hanno risparmiato sacrosanti appunti fra l’ironico e lo spietato al PD, a Epifani e compagnia bella e hanno perfino dato una lezione di stile ammettendo che senza partiti non ci sarebbe neanche l’opportunità di suonare o di dire liberamente quello che si pensa (pure io, probabilmente, non potrei star qui a scrivere quello che mi pare se non ci fossero stati i partiti)

Insomma: è vero che il tiro al piccione sul PD è uno sport anche troppo facile, ma fatevela qualche domanda ogni tanto. Le feste dovrebbero servire anche a questo e certi successi musicali e insuccessi politici sono probabilmente la cartina di tornasole di uno stato d’animo fra il deluso, il disorientato e l’incazzato che certo non fa bene nè al PD, nè più in generale alla politica in Italia

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Complimenti per l'articolo. Una fotografia drammaticamente reale degli italiani di oggi.

    Cari PD e PDL dovete cambiare, altrimenti il popolo inferocito.............ascolterà musica.

  • Ma con quello che avviene in Italia a causa (diretta o indiretta) dei partiti, pensavi che ad ascoltare un segretario di partito ci fosse una folla oceanica? Il pensiero politico è un conto, l'appartenenza ad un partito che non risolve i problemi degli italiani (magari risolve i suoi) è un altro. purtroppo l'amara considerazione è che non hanno capito, non capiscono e non capiranno. E faranno finta di niente.

  • Proprio non comprendo cosa ci faccia un complesso musicale chiamato "Stato Sociale" ad una manifestazione del Partito Democratico. Saranno sicuramente bravi musicisti ma, per il nome che si sono dati, meriterebbero un altro contesto. Lì sono fuori luogo.

  • I partiti politici, come i sindacati, sono stati fondamentali per molto tempo. Ma da almeno 30 anni sono inutili e costosissime lobbies, orribili carrozzoni con una sola finalità: esserci. Non sanno più a fare cosa, non sanno più per quale ragione ci sono. Ma devono esserci, altrimenti troppe persone dovrebbero iniziare a trovarsi un lavoro vero...

  • Per Mauro Turenci: ci sono musicisti che vivono con le feste di partito e quindi per loro quello è lo stato sociale, una sorta di protezione. Il partito con le feste mantiene il consenso e con il consenso mantiene i propri privilegi anche in tempi di crisi. Operai, agricoltori, commercianti vedono il loro reddito che si riduce di anno in anno. Loro, i membri della casta, no; crisi o non crisi vedono salire privilegi presenti e futuri. Il PD è un partito diverso però perchè ha imparato a difendere i propri privilegi sempre e a farli pagare agli italiani SEMPPRE mentre quando sono altri partiti a presentare il conto al nostro popolo solo in quel caso si può protestare e loro sono in prima fila. Ecco a cosa servono le feste di partito, solo al consenso. Altro che stato sociale..

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Michele Lupetti

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