Lega Nord e scissione made in Arezzo: quanto peserà?

{rokbox title=| :: |}images/leghista.jpg{/rokbox}La situazione già era complicata prima, figuriamoci adesso. Non sarà di certo facile, al prossimo TotoPollo elettorale, in primavera, azzeccare i risultati dei comuni in provincia di Arezzo. Non bastavano le incertezze della sinistra, il dilemma primarie si-no, le liste civiche, i comitati che potrebbero ‘scendere in campo’ e la novità di Futuro e Libertà (ormai, in gergo da adetti ai lavori, i ‘futuristi’ piuttosto che ‘finiani’) a complicare un quadro già di suo incerto. Tutto meno che bipolare.

Adesso ci si mette anche la Lega Nord che subisce una scissione su scala provinciale, annunciata con tanto di conferenza stampa del dimissionario consigliere provinciale Carlo Carbonai.

La notizia si leggeva nei giornali di ieri, con gli scissionisti che annunciavano la nascita di una nuova sigla politica, ‘Unione Toscana’, un proprio candidato per le comunali di Arezzo e tanta volontà di lottare ‘nè a destra, nè a sinistra, per i cittadini’. Motivo dell’abbandono di questi che sono quantificati in ’63 attivisti’ la critica del recente commissariamento e visioni diverse del concetto di federalismo. Argomentazioni forse un po’ deboli per giustificare una scissione, tant’è che resta il dubbio che a pesare su questa scelta siano più che altro questioni di conflitti interni simili a quelle viste decine di volte in altri partiti.

Ieri però, mentre Rossella Angiolini, ormai calatasi nel ruolo di battritrice libera di area centrodestra, lontana dalle varie sigle, sottolineava polemicamente la frattura leghista la dirigenza provinciale del partito si affrettava a ridimensionare la ferita: ‘La Lega Nord non è assolutamente scomparsa ad Arezzo ma, al contrario, è rinata. Chi la stava facendo scomparire erano l’ex segretario e tutta la cricca che gli stava attorno (…) La squadra che vince non si cambia e, infatti, gli elementi perdenti sono stati allontanati. I vincenti, invece, sono rimasti e sono tornati incessantemente a far politica nelle piazze”

A questo punto, a parte il constatare che evidentemente scindersi in Italia è un classico inevitabile proprio di tutte le culture politiche e che più le cose ingrossano più è normale che non si riesca a restare insieme, resta da capire quanto questa scissione (o forse è più corretto il più blando termine ‘fuoriuscita’?) possa produrre effetti sugli equilibri politici locali.

La Lega infatti, pur non avendo una classe politica particolarmente ‘nota’ e non godendo ancora del tanto celebrato ‘radicamento territoriale’ su cui secondo molti fonderebbe la sua avanzata nelle regioni del Nord, ha un peso elettorale in forte crescita (6% in provincia alle ultime regionali) e in alcuni comuni ha raccolto, alle ultime regionali, percentuali davvero sorprendenti. L’elettorato leghista, quindi, esiste. E’ probabilmente un elettorato fluido e composito, che può anche dirigersi verso altri partiti, presumibilmente nell’area del centrodestra, ma va tenuto in seria considerazione specie in quei comuni dove la partita rischia di decidersi per pochi voti.

A questo punto le domande sono due:

1) Quanto peserà nei nostri comuni, anche in Valdichiana, la forza di una eventuale presenza della Lega?

2) Quanto gli ‘scissionisti’ dell’Unione Toscana faranno perdere alla Lega Nord in termini di voti?

Sulla prima domanda non rispondo, rimandando le considerazioni a quando il quadro di candidature e alleanze sarà più chiaro. Sulla seconda domanda azzardo un’ipotesi. L’Unione Toscana inciderà molto poco. Perchè a mio avviso la Lega Nord, nella nostra provincia, raccoglie consensi non tanto per la classe politica che esprime o l’azione politica che fa sul territorio, ancora poco palpabile (anche se in alcuni comuni la presenza inizia a farsi sentire), ma per quello che la gente recepisce dalla Tv, riferito ovviamente a quello che la Lega rappresenta a livello nazionale. Tre o quattro concetti, che creano un’immagine di questo partito che risulta appetibile a determinati soggetti. E visto che in Tv, da Vespa, Minzolini e compagnia bella, ci va la Lega, non certo l’Unione Toscana…

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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