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Castiglioni, anche l’albero di Natale è dissestato

Mi si nota di più se vengo e sto in disparte, o se non vengo per niente? Nanni Moretti, colui che per primo si interrogava sul valore immenso della cultura dell’immagine, era molto dubbioso a riguardo. È più brutto un albero di Natale così o è più brutto non averlo proprio l’albero di Natale?

L’obbrobrio qui a fianco è un abete al centro di piazza del Comune a Castiglion Fiorentino. Spoglio, non addobbato, tristemente solo, transennato come se fosse una struttura pericolante o un qualcosa di sacro.

Presenta solo alcuni foglietti bianchi dove sono scritte dediche non propriamente felici ed entusiaste. E siamo in piene vacanze di Natale. Ogni commento è superfluo, la foto parla da sola. Sperando vivamente che non si tratti di distrazione, di sbadataggine, né tantomeno di austerità, dobbiamo pensare per forza che quest’albero è stato lasciato lì di proposito. O per manifestare una nuova corrente d’arte minimalista, o per esprimere un messaggio. Un messaggio del tipo…

“Lasciate ogni speranza, voi che entrate in Castiglioni, che di natalizio qui non c’è manco l’albero”.

(Foto gentilmente concessa da David Pausilli)

 

Aggiornamento: mezz’ora dopo la pubblicazione di questa fotonotizia il sindaco di Castiglion Fiorentino Luigi Bittoni mi ha contattato in privato per confermarmi, per fortuna!, che non si è trattato di una svista o di una politica d’austerità. L’albero spoglio è voluto di proposito perché il “senso vero è quello di una forza che si erge al cielo carica della sua sola essenza: essere lì. Null’altro di trascendentale, Luca, semplicemente un albero anzichè tanti elementi che ne offuscherebbero l’immagine”. Ringraziandolo per la pronta e veloce risposta, e rincuorato dal fatto che almeno questa volta la figuraccia era stata evitata, gli ho fatto comunque notare che, se l’intento era quello, scrivere una nota ufficiale di due righe per spiegarlo in via ufficiale e formale avrebbe evitato centinaia di malumori fra la gente e forse il gesto avrebbe avuto una visibilità mediatica ancor più grande. Il sindaco mi ha replicato però che il Comune ha risorse e mezzi limitati per la comunicazione.

Luca Trippi

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  • Sicuramente ora scapperà qualcuno più furbo degli altri che ci dirà il messaggio e/o la simbologia di un albero spoglio in mezzo la piazza del comune. Condivido il tuo articolo tranne l'ultima frase perchè noi non abbandoneremo mai la speranza di vedere la giustizia trionfare a dispetto di un albero di natale il cui destino dovrebbe essere ben diverso da quello attuale.

  • Altro che "forza che si erge al cielo carica della sua essenza"..........
    Quel l'albero fa pena!!!!! PUNTO
    Solo il sindaco e chi per lui può usare una boiata del genere come scusa.....!
    Cosa siete artisti moderni che anche a una piota danno chissà quale significato rendendola opera d'arte o gente che dovrebbe pensare a risollevare questo paese nella giustizia senza pensare a tutte ste BOIATE?!?!?!?!?
    Mi viene da ridere sia per voi che le dite che per la gente che ci crede...!
    Ci penserà la popolazione ad addobbarlo a dovere...!

  • Ho riso leggendo la prima parte dell'articolo, mi sono sparato un tappo di spumante in bocca prendendo visione della risposta del sindaco. Cioè in comune non c'è un impiegato (risorse e mezzi) capace di scrivere un foglio che spieghi la scelta minimalista dell'amministrazione? Sindaco ci prende per i fondelli già al primo dell'anno? Il 2013 promette bene...

  • Da ridere se non fosse tragico. I commercianti sborsano centinaia di euri per dare un pò di atmosfera al centro storico e la giunta che fà? Manco le palline mettono sull'albero! Bravi complimenti si fà propio così,almeno sindaco eviti gli auguri così noi evitiamo gli scongiuri!

  • Pochi giorni fa, rispondendo ad un'amica che aveva dileggiato su facebook il suddetto albero, avevo ironizzato ipotizzando significati reconditi e profondi dietro a questa scelta. Ma il mio era sarcasmo! Leggere che il sindaco ha usato sul serio tale giustificazione mi fa dire che è proprio vero che la realtà a volte supera la fantasia... Che amarezza, che pena...

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Luca Trippi

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