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Valiano: presentato il Diario di Prigionia di Ferruccio Cavallaro, fante della Grande Guerra

Sabato 8 Agosto a Valiano di Montepulciano è stato presentato il libro “RANCIO MESCOLI DUE DI ACQUA E RAPE” Diario di prigionia del fante Ferruccio Cavallaro. Gli Autori di questa pregevole pubblicazione sono due studiosi locali: Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli. Il libro, segnalato al Comitato istituito dal Comune di Montepulciano per commemorare la Prima Guerra Mondiale, ha ottenuto il logo ufficiale del centenario della Grande Guerra comprendente l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e recentemente è stato esposto al Salone Internazionale del libro di Torino.

Gli Autori partendo dagli appunti scritti, in tre agendine dalla copertina nera e con fogli a quadretti, con grafia minuta e con un italiano popolare, incerto e dialettale, raccontano il calvario patito dal fante Ferruccio Cavallaro dal momento della sua cattura da parte degli austro-tedeschi nella disfatta di Caporetto fino al termine della lunga prigionia (15 mesi!) in diversi lager della Bassa Sassonia.

La manifestazione di Valiano si è aperta nel parco della Rimembranza con la deposizione di una corona di alloro sul monumento ai caduti della Grande Guerra, accompagnata dall’arrivo con passo di corsa della fanfara dei bersaglieri della Provincia di Siena.

Dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia e del Silenzio fuori Ordinanza il parroco di Valiano Kimpinde don Bupe ha benedetto il sacro monumento ricordando con una preghiera tutti i valianesi che persero la vita nella  Grande Guerra.

La Dott.ssa Silvia Calamandrei ha quindi edotto il numeroso pubblico presente (oltre 200 persone in un caldissimo e afoso pomeriggio di Agosto!) che “questo monumento costituito da gradini, da un basamento in travertino con lapidi in marmo sulle quattro facce e da una statua in bronzo raffigurante un soldato con il braccio destro alzato in segno di vittoria con in mano il gladio e con la bandiera in parte arrotolata sul suo lato sinistro, fu realizzato nel 1925 con fondi del Comune di Montepulciano dall’artista messinese Turillo Sindoni. L’area del Parco della Rimembranza fu invece acquisita nel 1923 proprio per dare al futuro monumento una degna collocazione”.

Con la fanfara al passo di corsa la manifestazione si è spostata nel “cuore” della piccola frazione di Valiano ovvero in Piazza Chiarini dove in un caratteristico palcoscenico naturale fornito dalle scalinate che conducono alla chiesa di S. Lorenzo, si è svolta la presentazione del libro di Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli dal titolo eloquente “Rancio mescoli due di acqua e rape” Diario di prigionia del fante Ferruccio Cavallaro. Ed. Arti Tipografiche Toscane, 2015.

La presentazione è stata preceduta dalla cerimonia di apertura della esposizione di cimeli della Grande Guerra nella Sala Civica di Valiano con taglio del nastro da parte dell’Assessore Franco Rossi, e da un “fuori programma” nel quale tutti i bambini di Valiano, dalle  elementari fino alle medie, preparati magistralmente dalle bravissime Martina Belvisi e Michela Gonzi hanno dapprima letto alcuni passi del libro e del diario, quindi si sono esibiti coralmente nell’inno di Mameli accompagnati dalla musica della fanfara dei Bersaglieri di Siena. Il pubblico ha così gradito l’esibizione da richiedere a gran voce il bis!.

Dopo i saluti delle autorità: Franco Rossi (assessore al Comune di Montepulciano), Lucia Musso (Presidente del Comitato del Centenario Grande Guerra del Comune di Montepulciano), Massimo Biagiotti (Presidente del Guppo Sportivo La Rocca di Valiano), Silvia Calamandrei (Presidente Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano), gli Autori Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli hanno spiegato i contenuti di questa loro pubblicazione.

Gli Autori hanno affermato che Ferruccio dopo la rotta di Caporetto fu catturato dalle truppe austro-tedesche e trasferito attraverso un lungo ed estenuante viaggio nei lager tedeschi.

Durante i crudeli 15 mesi di prigionia Ferruccio annotò in tre piccole agendine, giorno per giorno tutte le angherie e le disavventure subite durante l’internamento. Leggendo il diario emerge subito la lotta contro il principale nemico per la sopravvivenza: la fame. L’assillo della fame lo faceva pensare solo al mangiare e a tutti gli stratagemmi per rimediare un po’ di cibo. Lo stesso titolo dato al libro “rancio mescoli due di acqua e rape”, è ripreso da una frase ripetuta costantemente  in tutte le pagine del diario. Non sappiamo con certezza perché Ferruccio abbia voluto annotare queste sofferenze. Forse per superare con la scrittura gli interminabili momenti di solitudine e di lontananza dagli affetti familiari, o forse per distrarre la mente da cattivi pensieri o forse per rendere più credibile al ritorno il racconto del suo calvario. E’ comunque grazie a queste sue memorie, custodite gelosamente – come una reliquia – dal figlio Valdes che oggi è stato possibile ricordarlo. Il diario di Ferruccio è una delle immense gocce che hanno formato quell’oceano di autobiografie collettive popolari che rappresentano importanti documenti per la storia sociale completa della Grande Guerra.

E’ attraverso questi diari che raccontando la guerra da coloro che l’hanno vissuta in prima linea o nei lager che possiamo far comprendere soprattutto alle giovani generazioni per le quali la Grande Guerra rappresenta ormai un evento molto distante, che tutte le guerre vanno ripudiate essendo portatrici di morte, sia tra i vinti che tra i vincitori.

Con questa pubblicazione gli Autori hanno voluto non solo ricordare il calvario di prigionia del fante Ferruccio, ma soprattutto “sensibilizzare” i giovani sul dramma della Grande Guerra (definita “un’inutile ed immana strage” di Benedetto XV) e rendere giustizia a tutti quei valorosi soldati (“i vinti di Caporetto”) che servirono la Patria senza “l’onore della memoria”.

Al termine della presentazione la fanfara dei Bersaglieri di Siena si è nuovamente esibita in un concerto con una serie di canzoni dedicate alla Grande Guerra (come la leggenda del Piave) e alla tradizione bersaglieresca. Il pubblico presente ha accompagnato l’esibizione con canti e scroscianti applausi.

Al passo di corsa e fra gli applausi della gente la fanfara ha lasciato Piazza Chiarini per lasciare spazio ad un ricco buffet offerto a tutti i presenti da parte degli organizzatori e della popolazione di Valiano.

 

 

 

foto di Rossano Valeri

Posted by ValdichianaOggi.it – Il Pollo 2.0 on Lunedì 10 agosto 2015

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