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Cortona: apriranno al pubblico tre chiese di elevato valore artistico e storico

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio

Da quest’anno, per la prima volta nella storia di Cortona, accadrà una cosa molto importante perché, dal 26 dicembre, saranno aperte al pubblico tre chiese: San Marco, San Niccolò e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, che oltre a essere luoghi di rilevata importanza spirituale, hanno anche un grande valore artistico.

La chiesa di San Marco, che prende il titolo di Patrono di Cortona dal 1261, ha la particolarità di essere divisa in due piani (la parte inferiore era sede della ex-compagnia della Santissima Trinità e quella superiore, che è più recente, è dedicata al Santo Patrono cortonese) si fregia di avere al suo interno opere di Andrea Commodi, Andrea Sellari e Gino Severini (mosaico della facciata); anche la Chiesa di San Niccolò ha una sua ricca storia religiosa e artistica, infatti al suo interno si conserva il bellissimo gonfalone raffigurante le due passioni della vita umana dedicati al Cristo, opera di Luca Signorelli datata 1500, ed è abbellita da un particolare soffitto barocco a cassettoni; La Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio è ritenuta l’opera principale costruita a Cortona nel Rinascimento, anch’essa grande luogo di spiritualità, dove l’icona della Madonna, venerata nell’altare maggiore, in epoche passate compì molti prodigi, e per questo sappiamo che in questa Chiesa c’era una vasta affluenza di pellegrini e devoti per onorarla, così tanti che furono costretti a cambiare il progetto iniziale della costruzione – che prevedeva solo una porta d’ingresso – aprendo, al posto di due altari, due grandi porte.

Le Chiese saranno aperte dal giorno 26 dicembre 2011 all’8 gennaio 2012 con il seguente orario: tutti i giorni dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 18 (per il Calcinaio ci possono essere delle variazioni che dipendono dagli orari delle messe).

Questo è stato possibile grazie all’impegno della cooperativa “AION Cultura” e del direttore del Museo dell’Accademia Etrusca professor Paolo Bruschetti, nonché dalla disponibilità di Mons. Giancarlo Rapaccini e di Don Ottorino Cosimi.

Donato Apollonio

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