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Dieci domande a Marcello Simoni

1.Marcello Simoni: tre aggettivi e un colore per dirci qualcosa di te.
Appassionato, cocciuto, distratto. Rosso.

2.Quando hai capito che da “grande” saresti diventato uno scrittore?
Ricevendo stimoli da un racconto di Lovecraft. Da quel momento, leggere e scrivere sono diventate una dipendenza.

3.Raccontaci del tuo esordio letterario.
È stato come quando si inizia a camminare. Un po’ per volta, cercando di tirare avanti senza inciampare. E naturalmente, con qualche incidente di percorso.

4.Tra i personaggi del pantheon di Marcello Simoni, ce n’è uno che ti rispecchia maggiormente?
Tutti e nessuno. Ogni personaggio che descrivo esce dalla mia testa, perciò ha sempre qualcosa di mio, nel bene e nel male…

5.Sei in viaggio per un pianeta lontanissimo: quale libro porteresti con te? E quello che lasceresti sicuramente sulla terra è?
Il Corsaro Nero di Salgari. O forse un romanzo di Pérez-Reverte. Meglio non dire cosa lascerei sulla Terra. Qualcuno potrebbe offendersi…

6.Gli italiani: un popolo che scrive ma non legge. Una riflessione.
Scrivere senza leggere è la più grande fesseria che possa venirmi in mente. Anzi, la seconda. La prima è entrare in politica senza volersi impegnare per il proprio Paese. Anche in questo, l’Italia è piuttosto brava a distinguersi. In entrambi i casi, un pizzico di cultura in più spingerebbe all’autocritica.

7.Grazie a internet si sono creati nuovi spazi, specie per gli esordienti, prima impensabili. A tal proposito, qual è il tuo rapporto con il web? Basandoti sulla tua esperienza personale, la visibilità che offre la rete è effimera o può costituire un buon trampolino di lancio?
Il web, se usato bene, può diventare una splendida vetrina. Favorisce il contatto con i lettori e permette di comunicare eventi e novità in anteprima. Per quel che mi riguarda è un impegno costante e non va mai tralasciato. Ma non è la mia priorità. Io non sono un blogger ma uno scrittore. Scrivere narrativa resta il mio scopo principale e il mio primo canale di comunicazione con il mondo esterno. Se oltre alla vetrina del web non si riesce a garantire la sostanza del prodotto, tanto vale impiegare il proprio tempo in altro modo.

8.Per gli aspiranti scrittori: il consiglio di Marcello Simoni.
Fate di testa vostra, a costo di commettere errori. Ma non dimenticate mai l’umiltà e la curiosità.

9.Sempre per gli aspiranti scrittori: editoria a pagamento, sì o no?
Dipende. Non esiste una regola fissa. Di norma la sconsiglio, ma ogni caso è a sé: non tutti pubblicano con le stesse finalità. D’altro canto, si tenga presente che uno scrittore si definisce tale quando viene pagato per il proprio lavoro, e non viceversa…

10.Per concludere: qual è il tuo sogno nel cassetto? Insomma, domani mattina vorresti svegliarti e . . .
Continuare a scrivere romanzi. Mi ritengo un creativo e prima ancora una persona libera. Non riesco a immaginare mestiere migliore che possa permettermi di restare tale.

Stefano Milighetti

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  • Sono molto colpita da questa intervista che ci presenta uno scrittore ed una persona molto interessante.Seguendo una mia curiosità ho comprato e sto leggendo un libro di Marcello Simoni,un libro che sin dalle prime pagine riesce a coinvolgere e questo lo ritengo un aspetto molto importante.
    L'intervista ci pone dinanzi una persona dalle idee molto chiare ,determinato,un appassionato al suo lavoro e deciso a perseguirlo non concedendo spazio eccessivo a ciò che può distrarlo.Condivido la sua visione del web,del significato di scrittore,la riflessione per la quale un personaggio nasce dalla mente creativa ed in qualche modo ne è parte,ed in particolare l'attenzione, oltrechè sull'umiltà, sulla curiosità,fondamentale quanto lo può e deve essere la lettura.Non posso che fare i miei complimenti a Marcello ed al suo intervistatore,Stefano.Ed ora tornerei alla lettura di I sotterranei della cattedrale.Lucia Bianchi.

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Stefano Milighetti

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