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Colazione da Tiffany

Nella vita di ognuno di noi ci sono incontri che fanno la differenza e restano impressi per sempre nella nostra memoria. È quello che succede alla voce narrante del romanzo Colazione da Tiffany di Truman Capote, dove il protagonista, chiamato affettuosamente “Fred”, racconta l’amicizia sbocciata con Holly Golightly, diciannovenne trasferitasi nell’appartamento sopra il suo.

Fin da subito Holly si dimostra una ragazza eccentrica, ben lontana da quegli schemi sociali e morali così cari all’America degli anni ’40.
È una donna dalla personalità spiccata, che vive nella sua indipendenza senza permettere ai pregiudizi di sopraffare le sue convinzioni. Una ragazza che conquista tutti gli uomini che le stanno vicino, tanto che lo stesso Fred, sul punto di svenire dopo una caduta da cavallo, confesserà di essersi innamorato di lei.
Holly in transito, come scrive nella targa della sua cassetta postale, dinamica, che ama la compagnia, le feste, il mondo pieno di luce e musica dei locali notturni di New York, che adora recarsi da Tiffany perché, come spiega a Fred, “… non ci può capitare niente di brutto là dentro, non con quei signori vestiti così bene, con quel simpatico odore d’argento e di portafogli di coccodrillo …”. Holly che vive la sua femminilità con consapevolezza, con dolcezza e un pizzico d’ingenuità (specie nel legame con l’esponente della malavita newyorkese Salvatore “Sully” Tomato), ma mai con remissione e senza considerare il suo essere donna un freno per realizzare i suoi sogni.

Quella creata dal genio di Truman Capote è un’eroina libera, piena di forza di volontà e di determinazione, che anticipa di quasi cinquant’anni l’affermazione e il ruolo centrale delle donne nella società. Una donna che, nonostante le sue amicizie poco convenzionali, racchiude in sé una profonda moralità e un marcato altruismo che orientano sempre le sue scelte.  È una donna che lascia il segno e la cui energia si diffonde nel mondo che la circonda, dando l’impressione che sia proprio la realtà a modellarsi al suo entusiasmo e non il contrario, come accade invece alla maggior parte della gente.

Holly Golightly è una donna tuttavia fragile che non ha ancora trovato il suo posto, quello che sente davvero suo e alla fine, dopo un matrimonio annullato, partirà prima per il Sud America e poi per l’Africa, alla ricerca non tanto di sé ma della vita stessa e di una felicità concreta che a New York non è riuscita a trovare.
Colazione da Tiffany è uno dei libri più conosciuti di Truman Capote, stravagante scrittore americano che ha dedicato la sua vita al mondo del cinema, lavorando attivamente come sceneggiatore. È un romanzo divertente, pieno di gioia e di vita e che trasporta il lettore in una storia agrodolce che non potrà che apprezzare.
Portato sul grande schermo da Blake Edwards, Colazione da Tiffany è diventato un discreto film che ha come protagonisti George Peppard e la splendida Audrey Hepburn nel ruolo di Holly.

Un libro da leggere e un film da vedere, un romanzo che parla di una donna che è un po’ il simbolo della femminilità e di tutte le sue possibili sfumature.
Buon 8 marzo a tutte le donne del mondo.

 

Stefano Milighetti

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  • Io non saprei cosa aggiungere a quanto Stefano ha sensibilmente espresso circa la protagonista di un celebre romanzo e di un altrettanto celebre film;di quest'ultimo chi può dimenticare la scena finale dove tutta la fragilità e la generosa sensibilità e moralità di Holly si manifestano apertamente ,dando una svolta alla sua vita.Un grazie per un augurio così bello a noi tutte.Lucia Bianchi.

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Stefano Milighetti

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