Ci sono cose, oggetti e persino sensazioni che restano impresse nella nostra memoria. E’ l’incipit dell’ultimo libro di Coelho. No, scherzo. Avete letto “Il dizionario delle cose perdute” By Francesco Guccini (Mondadori, 10 euro)? Ganzo. Fa una lista melodrammatica di cose che “non sono più come quelle di una volta”, tra queste il “flit” (o anche ddt in Chiana) che se non sai cosa sia vuol dire che dove vivi non ci sono mosche.
Sono melodrammatico anche io nel ricordare cose della mia infanzia, inevitabilmente quindi anni ’80. Cinque categorie, cinque ricordi, cinque cose che magari ci fossero anche oggi.
* Food. Il Billy all’albicocca, abbinato sempre al kinder cereali
* Giocattolo. Per lei il Dolce Forno, per lui Mario Bros
* Programmi. L’intramontabile Il Pranzo è servito (versione By Corrado)
* Sitcom. I ragazzi della 3 C
* Editoria. Cioè, che non ho mai capito se era unisex, ma io lo leggevo lo stesso
In via Brunetti, a Roma, c’è un negozio vintage dove poter trovare cose d’altri tempi, tra cui anche la coda di Fiorello ai tempi del Karaoke. Colonna sonora: Wathever you want By Status Quo
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