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Caro Babbo Natale

Le tradizioni sono dure a morire. E dal momento che non sono una femminista ottusa quest’anno invece che scrivere la Lettera alla Befana come ho fatto l’anno scorso in un momento di reminiscenza infantile –
https://www.valdichianaoggi.it/blogs/oggi-mordo/letterina-alla-befana-7105918.html – faccio le mie richieste direttamente a Babbo Natale che con le due renne al suo servizio la macchina me la potrebbe traportare a casa lavata e stirata.

L’anno scorso in effetti avevo chiesto una macchina cinque porte nuova e funzionante, ma visto il costo della benzina che non accenna a diminuire credo che mi terrò la mia a metano che fra un paio d’anni entrerà di diritto a far parte degli oggetti d’antiquariato, magari però Babbo Natale una bella revisioncina e spolveratina sarebbe comunque gradita. Chiedi un po’ai tuoi elfi di rimboccarsi le maniche verdi.
Passiamo alle altre richieste che la Befana non mi ha esaudito l’anno scorso – ingrata – ossia il lavoro a tempo indeterminato nel mio settore ben pagato.
Caro Babbo Natale, non ti preoccupare alle favole non credo più da un pezzo. Mi sono ridimensionata a dovere. Per cui ti chiedo unicamente un biglietto aereo di sola andata per l’Australia, al resto ci penso io.
Poi, arriviamo all’ultimo regalo che potresti farmi. Caro Babbo Natale, quest’anno è stato molto faticoso per tutti gli italiani, abbiamo dovuto stringere la cinghia e mettere da parte quei pochissimi sogni di gloria che c’erano rimasti per rimettere questo paese in carreggiata, l’economia certo non era in ripresa, ma rispetto all’anno scorso la paura di un fallimento generale era più lontana. Ecco appunto questo è il nocciolo della questione: Babbo Natale se tu puoi, ti prego fai finire il mondo il 21 dicembre, mettiti in contatto con i Maya, fai quello che ti pare, perchè peggio del Ritorno del Cavaliere Oscuro davvero non c’è niente. E non vorrei l’anno prossimo essere costretta a scrivere una letterina a lui. 

Cecilia Falchi

30enne Blogger per sopravvivenza mentale e precaria per scelta altrui. Spontanea nel suo essere assurda, sembra uscita da un'illustrazione di "Mary Poppins", ma respira sarcasmo come un personaggio di Woody Allen. Calamita vivente per i guai. Il suo motto è "Domani è un altro giorno... speriamo parta la macchina"

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Cecilia Falchi

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