Gli amici Guido Guerrini, Emanuele Calchetti e Giacomo Benedetti ci regalano questa interessante digressione sulla musica italiana in Russia che nasce al termine di un eroico viaggio verso Volgograd a bordo di un furgone Iveco Daily “Dual Fuel” alimentato a Diesel e metano. Una bellissima avventura che ha fatto seguito alla Torino – Pechino, all’impegno nel mondiale rally per auto a carburanti alternativi e a tante altre imprese compiute in questi anni, anche in questo caso combinando la finalità umanitaria (in collaborazione con l’associazione Giovanni XXIII°) al messaggio ecologista. Un saluto e un grazie a tutti e 3
Sono circa dieci giorni che solchiamo il suolo russo e prima ucraino, tante ore passate nel nostro veicolo con la conseguenza di ascoltare tanta radio. Preferiamo le radio ad un cd o chiavetta portata da casa, poiché lo strumento ideato da Marconi permette di entrare meglio in contatto con lingua e musica del luogo e con le relative influenze non indigene.
Solo così si può scoprire come i cantanti ucraini cantino in russo e non nella lingua madre per vendere più dischi o si può notare come molta musica americana ed inglese accompagni la programmazione quotidiana. Ma la parte da regina continua a farla la musica italiana, e che musica!…
I russi e gli ucraini impazziscono per la nostra musica anni ottanta, e perfino una cioccolata molto in voga ha scelto “Felicità” come nome! In Italia questo fenomeno non era assolutamente percepito, tranne che da coloro che viaggiando nei paesi dell’ex Urss si imbattevano in manifesti di Riccardo Fogli in concerto allo stadio di Tblisi, o di Umberto Tozzi presso la sala concerti del Cremlino.
Da febbraio 2013 tutto è cambiato: in quel San Remo un grande Toto Cutugno si esibisce con il Coro dell’Armata Rossa cantando “L’Italiano”, cosa che in Russia era accaduta già numerose volte. Altro elemento di stupore ha destato la réunion di Al Bano e Romina organizzata dalla potentissima radio Retro FM, una delle emittenti più note dell’ex Unione Sovietica. Uno dei motivi per cui un russo conosce Pupo o Gianni Nazzaro è il fatto che anche prima del 1991 questi artisti italiani scorrazzavano nel paese “comunista” da Mosca a Vladivostok. Poi crolla l’Urss, se ne va Gorbaciov, finisce la guerra fredda… ma i Ricchi e Poveri restano! Per alcuni di questi cantanti riempire un teatro in Italia può essere un impresa, mentre qui oltre che colmare uno stadio devono fare doppie date (riscuotendo importanti cachet).
Per pura curiosità vi proponiamo la classifica “provvisoria” dei passaggi radiofonici in cui ci siamo imbattuti negli ultimi 10 giorni di artisti e canzoni italiane:
4 passaggi: Adriano Celentano (Azzurro, Soli, Confessa, Il tempo se ne va)
3 passaggi: Pupo (Cieli azzurri, Un amore grande, Burattino telecomandato)
3 passaggi: Ricchi e Poveri (Hasta la vista, Cosa sei, Voulez-vous danser)
3 passaggi: Al Bano e Romina (Ci sarà, Sharazan, Tu soltanto tu)
2 passaggi: Umberto Tozzi (Gloria, Tu)
2 passaggi: Eros Ramazzotti (Fino all’estasi, Fuoco nel fuoco)
1 passaggio: Gianni Nazzaro (Mi sono innamorato di mia moglie)
1 passaggio: Sabrina Salerno (Boys)
1 passaggio: Riccardo Fogli (Compagnia)
Ancora incredibilmente al palo il nostro miglior cavallo di razza, Toto Cutugno, che tuttavia si prende una grande consolazione con il fatto che ogni russo che incontriamo ci chiede sempre se siamo “italiani veri”…
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