Credo si debba tutti ringraziare il comune di Cortona per la sua lungimirante politica di gestione dell’immigrazione, per i sistemi di accoglienza e supporto messi in atto nei confronti degli immigrati che vivono nel suo territorio. La “diversità” deve essere considerata ricchezza, non minaccia, opportunità di crescita culturale morale ed economica, occasione di praticare il motto “dubito ergo sum”, attraverso la cui pratica tanto è cresciuta la nostra civiltà contemporanea.
Accoglienza, non integrazione, come purtroppo spesso si sente dire, all’unica condizione che il “diverso” si adegui agli ordinamenti istituzionali e giuridici del luogo in cui si sposta, non alla cultura politica, religiosa e morale, né, tanto meno, assimilazione, perché nessun uomo può accettare di rinunciare alla sua cultura se non costretto dall’indigenza e dal pericolo dell’incolumità fisica.
Gli Etruschi erano immigrati, come prima i greci nel sud della penisola e poi le popolazioni nordiche giunte con il crollo dell’impero romano; conseguenza delle migrazioni mongole fu la civiltà mesopotamica; il mondo è popolato di “immigrati” ed anche per questo è cresciuta la ricchezza culturale, scientifica ed economica degli umani, autoctoni e non, ma per la pace e la crescita è necessario guardare con favore la “diversità” ed accoglierla, esattamente come hanno finora fatto le amministrazioni del comune di Cortona, cui va tutto il mio ringraziamento, perché sono pochissimi i territori in cui si mettono in atto politiche di accoglienza intelligenti e proficue come si fa qui, avendo coscienza che tutti siamo il risultato di millenni di ibridazione culturale
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