La Regione Toscana ha scelto di investire sulla raccolta differenziata dei Rifiuti Soilidi Urbani
La Giunta Regionale Toscana, su proposta dell’assessore all’ambiente Rita Bramerini, ha approvato il piano di gestione dei rifiuti che prevede entro il 2020 maggiori investimenti sulla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e la diminuzione degli impianti di smaltimento. Questa scelta è dovuta anche alla forte riduzione della produzione di rifiuti che si è verificata in Toscana (meno 4-5%) e grazie agli straordinari risultati positivi che hanno dato e stanno dando le scelte operate da alcune Amministrazioni Comunali con la raccolta porta a porta dei rifiuti.
A questo punto verrebbe da dire che avevamo ragione noi e tutti quelli come noi che, da sempre, hanno sostenuto la necessità di investire sull’utilizzo di moderni sistemi di imballaggio e sulla raccolta differenziata spinta (porta a porta) dei rifiuti urbani.
Obbiettivi del piano di gestione bonifica 2013-2020 sono appunto una ulteriore diminuzione della produzione dei rifiuti, l’aumento fino al 70% della raccolta differenziata, più riciclo, meno discariche e meno termovalorizzatori e di conseguenza meno danni all’ambiente. E’ questo l’indirizzo della nostra regione, puntando sull’autosufficienza e autonomia gestionale del ciclo dei rifiuti, compresi quelli speciali oltre alla riduzione della produzione (fino a 50 chili per abitante) ed allo sviluppo della raccolta differenziata che dovrà passare dalle circa 900mila tonnellate annuali a 1,7 milioni.
Per ottenere questo, dalla raccolta stradale si dovrà passare a quella domiciliare e di prossimità. Meno rifiuti vuol dire anche meno impianti, riducendo così il numero dei termovalorizzatori e delle discariche.
La Giunta regionale ha inoltre definitivamente deliberato la decisione, presa già da tempo, di portare da dieci a tre gli A.T.O., che dovrebbero consentire una gestione più razionalizzata dell’intero ciclo dei rifiuti. Il nuovo Piano, che ha già avuto il via libera dalla Giunta regionale, indica anche gli strumenti e gli interventi necessari alle bonifiche di aree “contaminate” in Toscana.
Dopo i sessanta giorni previsti per le eventuali osservazioni, sarà approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale Toscano. La riduzione delle A.T.O. prevede anche che la gestione della raccolta dei rifiuti sia affidata ad un solo gestore e pertanto dal 1° Gennaio 2014 i rifiuti dei 103 comuni dell’ATO Toscana Sud (tra i quali fanno parte tuttii i comuni della Valdichiana Aretina e Senese) verranno raccolti dall’Azienda “Sei Toscana”.
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Le anticipazioni di Rossi e Bramerini sul Piano Regionale Rifiuti sono in gran parte irricevibili
Dalla conferenza stampa di Rossi/Bramerini riguardante le anticipazioni sul Piano Regionale Rifiuti, si evince immediatamente che trattasi di un progetto strategico in gran parte irricevibile (anche se sono piuttosto bravi nella narrazione...). Piuttosto che di “salto di civiltà”, occorrerebbe parlare di ritorno alla civiltà della pietra, quando si bruciava di tutto...Si discute, infatti, del solito e stantio programma sviluppista che parte dalla fase finale del ciclo (soprattutto incenerimento e smaltimento) e procede a ritroso, “costruendoci” - ad arte - una produzione totale di rifiuti urbani ed assimilati tendente solo a giustificare la costruzione dell'impiantistica pesante.
D'altronde, quando gli investimenti per il potenziamento di inceneritori esistenti e la costruzione di nuovi sono pari a 530 milioni di euro e solamente 160 milioni sono previsti per l'implementazione di una RD che a livello regionale è la stessa della Campania...non crediamo ci sia molto da aggiungere!
D'altronde, quando l'effettiva produzione di rifiuti urbani nella nostra regione è diminuita del 12,20% negli ultimi 5 anni (dalle 2.550.089 t. del 2007 alle 2.252.697 t. del 2012, considerando lo spazzamento ed i metalli) ed il Piano ne simula invece un incremento di oltre il 5% nei prossimi anni, al fine di “giustificare” la costruzione di mega-impianti...di cosa stiamo parlando?
D'altronde, quando si pretende di passare dall'attuale 13% al 20% di rifiuti da incenerire, nonostante la quantità totale di rifiuti sia tornata di fatto ai livelli dell'anno 2000...ci ritroviamo arresi!
D'altronde, quando il Piano prevede – in base alle leggi europee e nazionali – di raggiungere giustamente il 70% di RD entro il 2020 (percentuale alla quale si può arrivare solo con la raccolta domiciliare, cd porta-a-porta, generalizzata in tutta la Toscana) ma si simulano scarti da RD addirittura per un 15%, del tutto inverosimili per il porta-a-porta e che però “servono” alla bisogna...come si può ragionare?
Unico dato positivo, l'Assessore Allocca – onestamente e coerentemente – non ha votato questo Piano, naturalmente in splendida solitudine, con la speranza che la discussione che verrà avviata prima dell'approvazione in Consiglio Regionale porti proprio...consiglio, soprattutto a Rossi e Bramerini!
Gino Caneschi
(Segretario Circolo PRC Arezzo)
Fausto Tenti
(Segretario della Federazione provinciale di Arezzo del PRC)