Chi dice che la gente non voglia più partecipare alla vita pubblica si sbaglia. Almeno nel territorio del Comune di Cortona ho assistito in un solo giorno a due assemblee pubbliche di cittadini che, nel rispetto dei ruoli e pacificamente, hanno formulato interessanti richieste da sottoporre all’attenzione dei nostri amministratori.
Nel pomeriggio di venerdì si sono incontrati a Mercatale una cinquantina di persone, molte delle quali già firmatarie di una richiesta di incontro con il nostro primo cittadino. Fra i presenti alcuni si sono rammaricati riferendo che la richiesta, fino ad oggi, non ha avuto seguito.
Nell’incontro richiesto si intende far conoscere la grave situazione in cui si trovano gli abitanti della frazione, che lamentano numerosi disagi.
Non hanno più a loro disposizione il servizio di guardia medica, che è cessato, mentre il contemporaneo pensionamento degli unici due medici di famiglia esistenti ha notevolmente peggiorato la situazione. Alcuni fra loro riferiscono di essere venuti a conoscenza di essere rimasti privi del medico curante solo al momento che ne hanno avuto necessità, senza quindi ricevere l’informazione dall’autorità competente con conseguente invito a scegliere un sostituto.
Oltre a ciò la mancanza di un dipendente comunale a disposizione della frazione, in particolare per gli interventi di manutenzione ordinaria, lascia i cittadini in grave difficoltà con il decoro urbano lasciato al buon senso della comunità, così come la segnaletica stradale. A questo si aggiungono alcune problematiche legate al servizio di raccolta dei rifiuti mediante il sistema del porta a porta.
Un altro tema molto dibattuto è quello relativo alla realizzazione del nuovo centro civico.
Manca quindi, secondo molti dei presenti, un vero e proprio interlocutore che sappia agire da tramite tra le esigenze dei cittadini e l’Amministrazione Comunale.
Alcuni degli intervenuti hanno inoltre sottolineato come, da comunità unita e compatta, una serie di episodi e fraintendimenti abbiano concorso a creare delle spaccature che potrebbero però essere sanate proprio provando a instaurare un dialogo più efficace e di sostanza fra residenti e amministratori.
Nel dopo cena, sempre venerdì, si sono invece riuniti al Teatro Luca Signorelli una cinquantina di cittadini del capoluogo i quali, costituendo il Comitato per il Centro Storico, senza scopo di lucro e alcun fine politico, hanno discusso ed avanzato una serie di richieste, già note e ormai di dominio comune, che fino ad oggi non hanno avuto particolare ascolto e risposte. Queste richieste saranno quindi avanzate in modo ufficiale agli amministratori comunali per ricevere una definitiva formalizzazione e, si spera, per trovare insieme una soluzione.
Uni dei punti salienti discussi è stato il nascente Piano Strutturale, il primo realizzato a livello intercomunale (Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano della Chiana). A tal proposito si lamenta scarsa informazione e possibilità di partecipare al processo decisionale.
La situazione della pulizia, del decoro e il lavaggio delle strade, specialmente quelle meno centrali e “turistiche” sono un altro dei problemi sollevati, con l’auspicio che si proceda a una verifica generale del rispetto di quanto definito nel piano industriale sottoscritto tra l’amministrazione comunale e la società Sei Toscana.
Altro tema è la necessita di mettere in campo strumenti che possano incrementare la presenza di nuove famiglie con residenza stabile all’interno del centro storico, rafforzando nel contempo un controllo capillare sulle dichiarazioni di residenza: al momento, anagraficamente, risultano 1.914 residenti, un numero che appare come eccessivo rispetto alla realtà dello spopolamento.
I presenti rivendicano anche un giusto equilibrio tra la tutela delle esigenze dei residenti e quelle del mondo legato all’economia turistica, con maggiori controlli sulle emissioni sonore, anche in occasioni di manifestazioni, e sul rispetto delle concessioni di suolo pubblico e delle prescrizioni riguardo al decoro e arredo urbano.
Un altro grande tema rappresenta la dismissione e l’inutilizzo di edifici pubblici. Contestata, ad esempio, la decisione della Provincia di Arezzo di mettere all’asta lo stabile dell’ex ospedale Santa Maria della Misericordia, acquisito anni fa dalla Asl con l’idea di renderlo sede delle scuole superiori, attualmente ospitate in altri edifici non di proprietà pubblica per i quali ogni anno si spendono oltre 160.000 Euro di affitto.
Si contesta anche l’inserimento nel piano delle alienazioni, da parte in questo caso del Comune, dell’edificio ex ostello della gioventù. Una volta adeguato allo norme vigenti tale struttura potrebbe, secondo molti dei presenti, divenire invece uno strumento che possa migliorare l’offerta turistica.
Infine, visto che sembra sia stato finalmente deciso un intervento risolutore nel tetto dell’edifico che ospitava l’ex circolo Operaio, si richiede la trasformazione di esso in Centro Civico, con uno spazio da destinare ad attività sociali per tutte le età, oltre che a disposizione delle associazioni.
Il Comitato, eleggendo i propri organi, ha manifestato la volontà di incontrare gli amministratori per la presentazione delle proprie istanze, ma non esclude di avvalersi in futuro degli strumenti di partecipazione diretta (petizioni e richiesta di referendum consultivi) così come disciplinati dallo Statuto Comunale.