Un regista che possiamo definire a 360 gradi nel cosiddetto cinema di “ genere “ è stato il toscano Umberto Lenzi, che la maggior parte degli appassionati ricorda per il genere poliziottesco, ma che nel corso della sua lunghissima carriera si è specializzato nell’ horror, nel genere bellico, di spionaggio e nel giallo a sfondo erotico ed oggi leggerete proprio di una pellicola di questo filone, “ Un posto ideale per uccidere “, anno di realizzazione 1971, musiche di Bruno Lauzi, interpreti principali Irene Papas, Ornella Muti, all’ epoca minorenne, che nelle scene di nudo era contro figurata da Antonia Santilli, e Ray Lovelock. Curioso notare come nell’ enciclopedia vivente Wikipedia, al secondo posto fra gli attori principali risulti l’ onnipresente Tamàs Fellegi, meglio conosciuto come Tom Felleghy, il quale appare solamente in una scena seppur determinante ai fini del film.
Lenzi giudicò questo come uno dei suoi lavori meno riusciti, in quanto avrebbe voluto realizzare un film alla Easy Rider, ma i produttori vollero un giallo che non ebbe il successo sperato e questo pregiudicò, a detta dello stesso regista, una collaborazione con Carlo Ponti.
Ray Lovelock ed Ornella Muti interpretano due hippie danesi, Dick ed Ingrid, che vivono alla giornata, di piccoli espedienti, infrangendo la legge, ma senza far male a nessuno; per caso, capitano in una villa abitata da una misteriosa ed ambigua donna, Barbara Slesar, interpretata da Irene Papas, che ha appena ucciso il marito, Steve Slesar, nel cui ruolo troviamo Tom Felleghy, nascondendo il cadavere nell’ automobile. Fra i tre nasce una sorta di “ diffidente complicità “, con la coppia di ragazzi che pensa di avere in pugno l’ affascinante signora, mentre sarà proprio lei a condurre le danze nei pochi giorni che staranno insieme. E così, fra ammiccamenti, sottili giochi erotici ed una tensione crescente, Dick ed Ingrid scoprono che Barbara ha ucciso il marito e che stava per far ricadere la colpa su di loro, con i due ragazzi che, ingenuamente, vanno via dalla villa lasciando la furba signora nelle condizioni di progettare il diabolico piano. I due fidanzati, ignari di tutto, nel frattempo se la spassano, ma l’ amara e tragica sorpresa è dietro l’ angolo.
Seppur Lenzi non abbia considerato questo uno dei suoi migliori film, il materiale è più che valido con una storia piuttosto originale, attori calati nella parte, una protagonista mefistofelica e due figli dei fiori tanto amanti della pace nel mondo e della vita quanto profondamente ingenui, ma il personaggio più “ assurdo “ di tutti è il marito che si vede solo nella scena della sua uccisione senza nemmeno dire una battuta. A proposito di questo ricordiamo come Felleghy abbia interpretato nella sua lunghissima carriera sempre ruoli di secondo piano, quasi mai personaggi principali, ma in ogni caso personaggi che servivano, in qualche modo, a “ riempire “ il film.
Stefano Steve Bertini