La collaborazione fra Maurizio Merli e Stelvio Massi è piuttosto proficua, i due gireranno infatti sei pellicole assieme, tanto che nel 1978 il biondo Commissario sarà il protagonista de “ Un poliziotto scomodo “, un film in due parti, con la prima girata a Roma e la seconda a Civitanova Marche, la città natale del regista. Come in tutte le altre pellicole, Maurizio Merli, anche in questo caso, ricoprirà il ruolo di un Commissario, per la precisione il Commissario Francesco Olmi che si troverà a dover lottare, nel primo caso, contro un trafficante di diamanti, mentre nel secondo le sue indagini si rivolgeranno verso un traffico d’ armi. Altri attori sono Massimo Serato, un divo degli anni ’40 e ’50, nel ruolo del trafficante di diamanti, Degan Senior, Mario Feliciani, pure lui attore attivo soprattutto negli anni ’50 e ’60, nel ruolo dell’ inflessibile Questore di turno e la bella dagli occhi di ghiaccio Olga Karlatos, nel ruolo di Anna, che nella seconda parte del film entrerà nel cuore di Olmi. E’ un buon prodotto di genere, soprattutto per quanto riguarda la prima parte, mentre la seconda risulta essere un po’ più soft, con un Maurizio Merli che proprio nella parte finale tornerà a rivestire il ruolo del Commissario “ giustiziere “. Come sono le musiche? Vi dirò che, essendo di Stelvio Cipriani, mi sarei aspettato qualcosa di più coinvolgente, anche se poi si può dire che queste non siano state una componente fondamentale del film.
Come fatto in precedenti occasioni, vi voglio raccontare le scene principali della pellicola:
_ Olmi cerca il modo di incastrare Degan, ma questi è protetto dal Giudice Garganese, il quale coprirà con ogni mezzo illecito possibile la sua fuga. Nel frattempo, il Commissario si deve occupare di altri casi, come il riprendere un evaso che è scappato insieme a dei falsi poliziotti che hanno decimato una pattuglia di Carabinieri. Olmi, a bordo di un elicottero, si porta all’ inseguimento dei banditi in quello che è uno dei momenti tipici del poliziottesco e, da dentro l’ elicottero, prima uccide il guidatore con un colpo al petto, costringendo i banditi alla fuga in mezzo ai campi. Due di loro vengono uccisi uno di seguito all’ altro, mentre l’ ultimo, ormai braccato, si gira per sparare verso l’ elicottero, ma Olmi anche in questo caso dimostra una mira infallibile ed uccide l’ evaso.
_ Vistosi scappare Degan, a favore del quale aveva testimoniato il figlio che si era preso la responsabilità di aver ucciso una ragazza che sapeva del suo traffico di diamanti e dopo essere sfuggito ad un attentato organizzatogli dallo stesso Degan che uccide anche un suo collaboratore, Olmi perde ogni fiducia nella giustizia e rassegna le sue dimissioni al Questore il quale, abbastanza a presa di giro, gli dice che la Polizia perde un elemento fondamentale. Tornato verso casa di notte immerso nei suoi pensieri, sente un rumore, si gira e spara, uccidendo, però, una guardia notturna.
_ Trasferito a Civitanova senza che sia stato preso alcun provvedimento nei suoi confronti, si mette subito a suo agio mettendo ko un ragazzo che stava importunando Anna, più i suoi tre amici, e la sera stessa esce subito a cena con la ragazza rimasta affascinata da quello che non credeva essere un poliziotto. Quello che si dice un amore a prima vista!
_ il traffico di diamanti è stato scoperto grazie ad un cambio di programma televisivo. Che cosa voglio dire? Guardatelo e lo scoprirete. In ogni caso, vi posso dire che quelli che sembravano innocenti pescatori erano in combutta con i trafficanti d’ armi i quali, vistisi ormai scoperti, si danno alla fuga, ma la Polizia ha già prevenuto le loro mosse. I malviventi allora, ormai vistisi in trappola, tentano un’ ultima carta e prendono in ostaggio, in una scuola, Anna e sette bambini. Olmi, che ormai aveva riposto pistola e pallottole nel cassetto, ricarica l’ arma e si reca davanti alla scuola. Non potendo perdere altro tempo, si fa issare al terzo piano, dove ci sono banditi ed ostaggi, da una gru appeso ad una fune, sfonda la finestra ed uccide i banditi. Il capo, ferito ed in fuga, si gira verso il Commissario e fa per sparargli, ma Olmi lo finisce con un solo colpo e, anche se circondato dai bambini e da Anna, avvolto da un’ aura di tristezza, malinconicamente e con tanta rabbia in corpo si allontana.
Come ne “ Il commissario di ferro “, anche in questo caso, Merli dimostra una maggior ragionevolezza ed umanità rispetto al Commissario che interpretava nei film di Lenzi e Martinelli, ma tutto questo non vuol dire sminuire le pellicole girate con il regista marchigiano, visto che per gli amanti del genere sono presenti alcune scene degne dei migliori poliziotteschi. Certo, le pellicole della prima metà degli anni ’70 erano maggiormente adrenaliniche e non avevano momenti di pausa, ma bisogna anche ricordare che, ormai, eravamo quasi alla fine del filone poliziottesco, si stavano esaurendo le idee e l’ entusiasmo degli spettatori nelle sale cinematografiche stava scemando ed anche i vari registi si stavano allineando a nuove idee quali quelle del poliziottesco/comico/trash con il personaggio del Monnezza, interpretato da un Tomas Milian che aveva offerto prestazioni decisamente migliori.
Ps da notare come intorno al minuto 58e40 si senta un comprimario usare un’ espressione piuttosto, diciamo così, colorita che i fase di montaggio era sfuggita.