Agli appassionati ed esperti del genere poliziottesco non sarà sfuggito come Maurizio Merli, quello che personalmente definisco l’ icona di questo genere cinematografico, abbia avuto due fasi lavorative ben distinte: una prima, quella in cui lavorò in prevalenza con Umberto Lenzi e Marino Girolami, in cui interpretava il Commissario tutto d’ un pezzo, quello che lottava contro i delinquenti, ma anche contro i suoi superiori e certe volte andava anche al di là della legge, ed una seconda in cui lavorò quasi esclusivamente con Stelvio Massi, in cui il suo ruolo è stato quello del Commissario maggiormente riflessivo ma anche quello del semplice agente che vuole dimostrare il proprio valore al suo Capo, come è nel caso del film di cui vi vado a scrivere oggi, “ Poliziotto sprint “, anno di uscita 1977, regia di Stelvio Massi e musiche di Stelvio Cipriani. Oltre al già citato Merli, in questa pellicola, possiamo ammirare Orazio Orlando, Giancarlo Sbragia, Lilli Carati, Angelo Infanti e Glauco Onorato. Questa pellicola è quella in cui, probabilmente, si registra il maggior numero di inseguimenti e di auto distrutte, come si può intuire dal titolo.
Marco Palma è un giovane agente della Squadra Mobile, valido pilota, che vuole dimostrare al suo capo, il Maresciallo Tagliaferri, le sue capacità, volendo Palma “ imitare “ in qualche modo le gesta alla guida proprio del suo superiore. In questo film, rivale di Palma ( Merli ), e prima ancora del suo capo Tagliaferri ( Sbragia ) sarà il nizzardo ( Infanti ), e per una volta non il marsigliese, che non si sa per quale misterioso motivo era presente in tantissime pellicole di genere come l’ antagonista di turno e, quindi merito anche a Massi per questa “ invenzione “, bandito abilissimo alla guida, bandito con cui Tagliaferri ha un conto in sospeso, conto che il giovane Palma cercherà di far saldare al bandito francese che, però, almeno inizialmente, si dimostra troppo superiore, sfuggendogli in svariate circostanze, in una delle quali perderà la vita anche il suo collega Silicato ( Orlando ). Palma, dopo questa tragedia, pensa di dimettersi dalla Polizia, ma Tagliaferri rivede in lui quelle potenzialità e quell’ entusiasmo che aveva anni prima, ed allora gli concede carta bianca per prendere il nizzardo. Dopo essersi infiltrato nella banda ed essersi conquistato la fiducia, il giovane agente viene scoperto “ grazie “ ad un intervento involontario della fidanzata Francesca ( Lilli Carati ). Nonostante questo, riesce a catturare il nizzardo, ma poi lo fa scappare, non volendo arrestarlo in quel modo. I due si sfideranno in una ultima emozionante corsa automobilistica, il cui finale, che non vi svelerò, avrebbe dovuto essere diverso da quello che è poi uscito nelle sale cinematografiche.
Per chi è amante di inseguimenti e di potenti auto massacrate, non può perdersi questo film in cui, per la prima volta, Merli non è doppiato da Pino Locchi, ma parla con la sua voce originale. E’ un film veloce, piacevole e gradevole da vedere, il primo in cui l’ attore romano non interpreta il ruolo del Commissario “ duro e cazzuto “, mostrando un lato, definiamolo così, più umano.
Stefano Steve Bertini