Il poliziotto violento, manesco, giustiziere in qualche caso definito dai critici dell’ epoca insieme alla pellicola, “ fascistoide “, non è il tipo di poliziotto di cui leggerete oggi. E’ sì un poliziotto duro, che spara, uccide e fa giustizia, ma non è il poliziotto giustizialista come non lo è questa pellicola uscita nel 1975, con la regia di Stelvio Massi e le musiche, a mio parere, non particolarmente coinvolgenti, di Stelvio Cipriani. Il film è “ Mark il poliziotto “, che vede protagonisti Franco Gasparri, il divo di quegli anni, nel ruolo del Commissario Mark Terzi, Lee J. Cobb, che veste i panni dell’ Avvocato Benzi, un ottimo Giampiero Albertini, Brigadiere Bonetti il ruolo che ricopre, Giorgio Albertazzi, nel ruolo di contorno del Questore e l’ ex pugile argentino naturalizzato italiano, Juan Carlos Duran, nel ruolo molto poco credibile e che io definirei quasi inutile del killer Gruber.
Qualche curiosità di questa pellicola, a cui poi ne seguiranno altre due: Mark il poliziotto spara per primo, analizzata circa un mese orsono e Mark colpisce ancora:
_ Franco Gasparri, famosissimo per i fotoromanzi Lancio, è al suo esordio cinematografico ed è doppiato, come negli altri due film della trilogia, da Michele Gammino, nonostante abbia una voce gradevole, forse troppo gradevole per il ruolo che doveva ricoprire.
_ la pellicola fu girata a Roma per gli interni, a Milano e Pavia per le scene in esterna.
_ nonostante il film sia uscito in estate, ebbe un clamoroso successo di pubblico, visto che gli incassi furono di circa venti volte superiori rispetto ai costi di produzione.
Mark Terzi è un Commissario della Squadra Narcotici di Milano che sta indagando su un grosso traffico di eroina a capo del quale è certo che ci sia l’ insospettabile Avvocato Benzi, ma numerosi ostacoli si metteranno sulla sua strada, dalla morte di una giovane tossica che il bel Commissario tentava di aiutare, Irene il suo nome, Sara Sperati l’ attrice che la interpreta, all’ uccisione da parte di un poliziotto corrotto del suo collega Bonetti e di un altro agente mentre stavano effettuando un pedinamento, fino all’ eccessiva solerzia del Questore che non apprezza nulla del Commissario, dall’ abbigliamento troppo sportivo ai metodi, per lui, non sempre ortodossi. Ma veniamo alle scene principali del film:
1_ una delle primissime scene vede Mark sconsigliare un giovane agente, interpretato dal figlio di Stelvio Massi, dall’ entrare nella squadra narcotici, consigliandolo di continuare a fare foto, magari pornografiche, anche se poi alla fine il giovane agente non seguirà il suo consiglio.
2_ Terzi vede un suo vecchio conoscente alla guida di un’ ambulanza, con Bonetti convinto che questi abbia messo la testa a posto, ma il Commissario non ne è convinto, tanto che convince Bonetti a seguirlo. L’ ambulanza non procede particolarmente veloce, Terzi a piedi la raggiunge e dentro una bombola d’ ossigeno trova una quantità ingente di eroina. Arrivati all’ aeroporto, Terzi saluta la sua vecchia conoscenza che, però, poi, fugge via con il “ benestare “ del Commissario, convinto che questa persona potrà portarlo a qualcosa di più grosso.
3_ Il Commissario vede qualcosa di sospetto ed affida il suo San Bernardo Whisky e la borsa della spesa ad una giovane ignara passante, che poi trascorrerà la notte con lui. La macchina è in fuga, il Commissario con la mira infallibile si pone davanti a questa e spara, spara e spara fino a farla cappottare; la solita vecchia conoscenza viene acciuffata, ma riesce poi a scappare grazie all’ intervento di un prete che mette ko il Commissario, malvivente che verrà poi ucciso insieme alla sua donna da uno spietato Gruber.
4_ Irene, dopo essere stata aiutata da Mark, torna a casa dove vive con una madre totalmente assente. La ragazza, dopo essere stata picchiata brutalmente da Gruber, torna a vivere con il Commissario che, avrà poi un violento faccia a faccia con lo spietato killer. Ne seguirà una scazzottata e l’ uccisione di Gruber che, per primo, aveva estratto la pistola. Permettetemi una postilla: veramente poco credibile la scena in cui un ex campione di pugilato come Carlos Duran cade a terra come un sacco di patate, ma tant’ è. La ragazza, poi, riprecipiterà nel vortice della droga e Mark, al suo ritorno a casa, la troverà morta, stesa su un divano, con gli occhi aperti, in una scena molto forte.
5_ Mark sa che Benzi è a capo del traffico di eroina e riesce a convincere il diffidente Questore a farsi dare 48 ore per dimostrare la sua teoria. Mark, in un capannone, trova le prove della sua teoria e, insieme al giovane collega che era arrivato a sua insaputa, sgomina l’ intera banda, ma non Benzi che riesce a scappare. Scatta l’ inseguimento per le campagne lombarde e Benzi sembra riuscire a sfuggire al giovane Commissario, arriva alla sua sede, sale in ufficio, prende alcuni fogli e con la macchina arriva al piano terra o anche più giù, ma davanti a lui gli si pone Mark con la pistola puntata ed un sorriso smagliante e qui scorrono i titoli di coda.
Un poliziottesco sicuramente anomalo che vede sì diversi morti ammazzati anche con una certa efferatezza o scene piuttosto forti come la morte della ragazza tossicodipendente o quella del poliziotto corrotto tramortito e fatto investire da un camion, ma il volto rassicurante di Franco Gasparri, un volto non certo truce alla Henry Silva anche quando interpretava ruoli non da antagonista, fa apparire questo poliziottesco anche ai principali detrattori come un film più che godibile dall’ inizio alla fine, con numerose scene d’ azione, inseguimenti ed anche qualche battuta divertente che serve a spezzare la tensione presente in alcune scene.
Stefano Steve Bertini