Franco Nero è stato l’ attore che ha dato il via al periodo d’ oro del cinema di genere poliziottesco con un capolavoro quale “ La polizia incrimina, la legge assolve “, diretto da un maestro del genere quale Enzo G.Castellari, anno di uscita nel 1972. Come ormai avrete avuto modo di imparare nel corso di queste settimane, mesi, ma anche anni, questo genere di film ebbe il suo periodo d’ oro fino alla seconda metà degli anni ’70 per poi progressivamente perdere di interesse e scomparire all’ inizio degli anni ’80. Proprio del 1980 è un’ interessante pellicola diretta da Alfredo Giannetti e che vede protagonista proprio Franco Nero insieme a Dalila di Lazzaro ed ad un esordiente Fabrizio Bentivoglio: “ Il bandito dagli occhi azzurri “. In
questo film, l’ attore nato a Parma interpreta la parte di un mite impiegato d’ ufficio claudicante, con la pelata e dal carattere molto riservato, Renzo Dominici il nome del personaggio, ma in realtà è tutta una finzione in quanto il “ mite impiegato “ è il “ bandito dagli occhi azzurri “, come verrà poi ribattezzato dalla stampa. L’ obiettivo di Dominici è quello di compiere una rapina proprio nell’ ufficio dove lavora e dare, così, una svolta alla sua squallida e grigia vita di mite impiegato. Il colpo riuscirà non senza, però, lasciare una scia di sangue alla sue spalle, in quanto nel corso della rapina, Dominici perderà gli occhiali da sole che metteranno in luce proprio i suoi occhi azzurri, particolare che gli creerà svariati problemi. A perdere la vita
saranno una guardia giurata che l’ aveva riconosciuto e che lo aveva in precedenza dileggiato ed il capo della mensa che morirà rinchiuso in una cella frigorifera. A riconoscerlo saranno anche Stella, una delle cameriere della mensa, interpretata da Dalila di Lazzaro, grazie ad un accendino che il bandito perderà durante la rapina, e Riccardo, un ragazzo gay che lavora ad un centro estetico, nei cui panni vediamo Fabrizio Bentivoglio, che insieme ad alcuni suoi amici lo ricatterà, ma Renzo riuscirà a scappare. L’ indizio che, però, porterà, tardivamente, la Polizia sulla retta via, sarà dato dalla madre di Renzo, ricoverata in una clinica psichiatrica, madre che Renzo andava a trovare saltuariamente senza rivelare la sua vera identità, con la donna che vedendo la foto mascherata del figlio sul giornale, pronuncerà più volte il suo nome, ma ormai è tardi in quanto “ il bandito dagli occhi azzurri “ si è imbarcato su una nave in direzione Panama e verrà svegliato solamente da un marinaio che gli serve le colazione.
Il film, ambientato a Genova, si presenta di buona fattura, con un Nero in gran forma nel ruolo, possiamo dire, di “ Dottor Jekyll e Mr Hide “. Belle le ambientazioni, anche se talvolta un po’ troppo scure, mentre le interpretazioni della Di Lazzaro e di Bentivoglio, che in futuro dimostrerà di saperci fare molto meglio, lasciano abbastanza a desiderare.
Stefano Steve Bertini