Il 1980 ha rappresentato la fine del genere cinematografico poliziottesco, o poliziesco all’ italiana che dir si voglia, ed iniziato nel non troppo lontano 1972 con “ La polizia ringrazia “, anche se certi esperti cinematografici lo farebbero risalire addirittura al 1966 con “ Banditi a Milano “. Nel corso degli anni, che sia stato dal 1966 o dal 1972, sono state realizzate ottime pellicole, ma anche prodotti di bassissima qualità. Che film è quello di cui vi vado a parlare nel giorno di Santo Stefano: è una pellicola, come potrete capire dal titolo, non del tutto italiana, anche se il regista, Gianni Siragusa, e due degli interpreti principali, Maurizio Merli e Lilli Carati, che già avevano lavorato assieme in “ Poliziotto Sprint “, sono di italica nascita. Perché questo titolo, con la traduzione in italiano di “ Avvoltoi sulla città “? Semplicemente perché la pellicola non fu mai distribuita in Italia per la mancanza del doppiaggio legata ad alcuni problemi con la produzione ed è un film introvabile in DVD o in VHS, ma di cui si può trovare una colonna sonora cupa ma intensa di Stelvio Cipriani. Il film si può catalogare come un mix fra poliziottesco e noir.
Maurizio Merli, che ricordiamo come il “ Commissario dagli occhi di ghiaccio “, in questo film interpreta il ruolo di un giornalista, Mark Spencieri, tristemente doppiato in iberico idioma, che è chiamato ad indagare sull’ assassinio di un magnate del petrolio. Insieme al suo fotografo di fiducia, Theo, nei cui panni vediamo il messicano Hugo Stiglitz, non si fermerà davanti a nulla nelle sue indagini, scoprendo loschi traffici internazionali con notevoli ingerenze mafiose. In tutto questo, a rimetterci, sarà la fidanzata Isela, Lilli Carati l’ attrice, che verrà prima brutalmente stuprata nel suo appartamento, uno degli stupratori interpretato da uno dei cattivi per eccellenza del cinema poliziottesco quale Riccardo Petrazzi, e poi uccisa in uno scambio di ostaggi con lei che morirà fra le braccia di Mark; questa scena, alquanto struggente, rappresenta la copertina del CD di Cipriani. Anche Mark sarà sottoposto ad un pestaggio alquanto cruento presso i magazzini di una stazione dismessa per cercare di indurlo a più miti consigli, ma questo non lo fermerà nell’ assolvimento del suo dovere. Alla fine, Spencieri scoprirà ed eliminerà, come nella migliore tradizione, i colpevoli e verrà ringraziato dal Commissario, interpretato da Mel Ferrer, che lo saluterà, congedandolo con “ Gracias Capitàn “, con Theo che rimane sconcertato non avendo mai capito che il suo amico Mark altri non era che un poliziotto in incognito. Mark, come in “ Poliziotto solitudine e rabbia “ o in “ Un poliziotto scomodo “, se ne va rabbuiato, immerso nei suoi pensieri, in qualche modo sconfitto e solitario.
A parte una scena molto poco credibile di una scazzottata all’ inizio del film, nemmeno lontana parente dei migliori poliziotteschi, il film si presenta di facile interpretazione e comprensione, nonostante non sia presente, come ricordavo, una versione italiana. Maurizio Merli, come sempre , è il personaggio sopra le righe che non si ferma mai davanti a nulla ma che, purtroppo per lui e per tanti appassionati del genere, dopo questa pellicola, fu tristemente ed ingiustamente ( quasi ) messo da parte.
Stefano Steve Bertini