Il bomber di provincia di cui oggi vi vado a parlare è nato il 22 luglio del 1965 nella città marinara di Fano. Una splendida carriera nelle serie minori, soprattutto nell’ex C1, e in serie B gli valgono il soprannome, sbarcato in maglia rossonera milanista dal Piacenza di Jo Condor. Signore e signori, ecco a voi, Giovanni Cornacchini
Nella sua lunghissima carriera ultraventennale, cominciata giovanissima all’età di 16 anni nel Fano e terminata nella società dilettantistica della Cagliese, mette a segno 193 reti in 581 gare di campionato. Nel suo palmarès vanta un campionato vinto col Milan, pur non da protagonista, e una coppa Italia, quella sì da protagonista, con i biancorossi del Vicenza.
Ma è in Umbria, sponda perugina, che Cornacchini conosce il massimo splendore della sua carriera, vincendo per due volte in C1 il titolo di capocannoniere, contribuendo al ritorno del Grifo in Serie B. Per lui, 3 anni e 60 reti in maglia perugina; ma , con Gaucci presidente, si sa, non possono essere tutte rose e fiori, anzi…e difatti, nel suo terzo anno di militanza non mancano gli screzi, con il Presidentissimo che non manca di escluderlo, manco fosse stato lui l’allenatore, da una trasferta a Pescara, con la squadra umbra che pareggia per 0 – 0, facendo tramontare le ultime residue speranze di promozione. “A qualcuno manca la volontà: gliela restituiremo, facendolo allenare anche di domenica, quando gli altri giocano”, questa la frase non troppo sibillina di Big Luciano. Ma nella domenica successiva, in un Curi semideserto e con forti contestazioni, Cornacchini si prende la sua personale rivincita, mettendo a segno un poker di reti contro il malcapitato Como di Tardelli. “Cornacchini ha risposto da campione. Se vincerà la classifica cannonieri sarò il più felice”, questa la replica, diplomatica ma non troppo, di Gaucci. A fine stagione, Cornacchini lascerà il Perugia per fare tappa a Bologna dove, con 4 reti in 23 partite, contribuirà alla promozione della squadra felsinea in Serie A. L’anno seguente a Vicenza, con 3 reti in Coppa Italia, darà un importante contributo alla conquista di questo primo storico trofeo.
Questa è una definizione abbastanza emblematica del Cornacchini rossonero data, a suo tempo, da La Gazzetta dello Sport: “Centravanti di categoria, mobile e opportunista, piccolo di statura e rapido, per esecuzione, poco elegante e dai mezzi tecnici limitati “. C’è anche da dire, a onor del vero, che in quell’anno era chiuso da fenomeni quali Gullit e Van Basten, indi per cui in pochi avrebbero saputo trovare uno spazio adeguato. Forse, in una squadra cosiddetta di provincia della massima serie, il buon Giovanni Cornacchini da Fano avrebbe potuto essere il bomber di provincia, ma probabilmente ha voluto fare il salto più lungo della gamba.
Attualmente allenatore dell’Ancona, con la quale ha ottenuto una promozione in Lega Pro nella stagione 2013-2014.
Stefano Steve Bertini