{rokbox title=| :: |}images/derossi1.jpg{/rokbox}1 – Anche se in Valdichiana la notizia del giorno, giustamente, è un’altra (Renaia) due parole sulla partita di ieri sera vanno dette. Di solito l’Italia vince giocando male, ieri sera ha pareggiato giocando benino. A giocare “all’italiana” è stato il Paraguay. Un tiro un gol e poi tutti a smontare il gioco avversario. Adesso tutti si chiedono cosa ci manca, perchè qualcosa davvero ci manca. Per ora, secondo me, ci sta mancando più che altro quella parola volgare con cui si identifica il fondoschiena. Senza quello sarà dura fare come nel 2006 perchè si, senza dubbio quest’anno siamo inferiori rispetto alla compagine di 4 anni fa, ma è anche vero che nei ricordi tutto diventa più bello e viene mitizzato.
Se qualcuno riguardasse le partite del 2006 vedrebbe che ogni tanto anche Grosso, Cannavaro, Gattuso, Materazzi e Pirlo sbagliavano qualche pallone. A quei tempi avevamo qualche campione vero in più, che però andò a corrente alternata, e vincemmo i mondiali grazie a dei giocatori normali che improvvisamente diventarono fenomeni. La stessa cosa dovrà accadere stavolta, se vogliamo vincere. Altrimenti potremo arrivare al massimo ai quarti, sempre che gli “All blacks” dei poveri, i neozelandesi del calcio, non ci riservino una brutta sorpresa domenica prossima.
2 – Gli avversari, in fondo, non ci sono parsi nulla di che in questo primo round. In attesa di Spagna e Brasile abbiamo visto un’Argentina sciupona, un’Inghilterra non al top, la solita Germania solida ma forse troppo operaia, mentre l’Olanda (che forse potremmo trovare agli ottavi) ha vinto con i danesi più per episodi fortunosi che per reale merito. Alla fine a sorprendere davvero, come ha detto Lippi, sono state le asiatiche. Il che è tutto dire.
3 – Infine una battuta sullo “scandalo” di Radio Padania Libera che ha proposto, pare, una telecronaca anti-italiana. L’anti-italianismo è ormai un clichè che si ripete. Una volta tifavano contro l’Italia a Firenze, poi tifarono Argentina a Napoli perchè c’era Maradona. Adesso tocca ai Padani il ruolo di gufi. Sinceramente, come ha detto Lippi, alle condanne preferiamo il disinteresse. In poche parole, non ce ne importa nulla. Quando faremo festa, se la faremo, andremo in giro con le bandiere e le trombine mentre loro dovranno mestamente restare rintanati in casa.