Non so cosa avete visto, ma io ho visto un’altra cosa. Ho visto prima di tutto un artista, un grande artista, l’ho visto muoversi sul palcoscenico con un talento di rara fattura, regalare sorrisi, entusiasmo, adrenalina, brividi, quei momenti di agognata serenità (così la definì il grande Don Backy) a cui tutti ci siamo abbeverati almeno per una notte. Ho visto un cortonese, emozionato, battersi per Cortona con le armi che madre natura gli ha dato, fortunatamente pungenti ed affilate ma sopratutto gratuite.
Ho visto un nipote salutare lo zio e un figlio parlare al padre, ma soprattutto ho visto un padre ricordare ad una folla che nessuna emozione potrà mai essere più grande dello sguardo trepidante di una figlia che ti osserva con amore ed orgogliosa ammirazione. Ho visto poi un amico parlare agli amici, forse non ricordandoli tutti, ma ringraziarli come se loro fossero parte del suo successo, pietre insostituibili di quella piramide di popolarità che lo accompagna da tempo.
Infine ho visto un uomo, e qui è il punto, un uomo intelligente, sagace e diplomatico congedarsi da tutti, non a caso, sulle note di una grande canzone di Franco Migliacci che parla di Cortona e che, ricordo ai dietrologisti del giorno dopo, dal 1971 più o meno suona sempre così… Paese mio che stai sulla collina disteso come un vecchio addormentato, la NOIA , l’ABBANDONO, il NIENTE sono la tua malattia…
Grazie Lorenzo! 4 agosto 2013… una notte senza malattia