Domenica prossima ad Arezzo ci sarà il ballottaggio per la poltrona di sindaco della città, in una situazione di grande incertezza. Non lasciamoci ingannare dal voto del 31 di maggio, 44% dei voti per Bracciali ( PD ) e 36% per Ghinelli ( Centrodestra), perché nessuno al momento ha la certezza di vittoria. Appare al quanto strano che nella città più ” renziana ” della Toscana con il 57 % alle europee dello scorso anno, il PD abbia ottenuto poco più del 35% dei consensi.
Cerchiamo allora di capirne le ragioni. Un accenno di crisi lo percepimmo al voto delle primarie che fu veramente scarso di partecipazione ( come ci fece notare il nostro Michele Lupetti in un suo editoriale ), nonostante ciò Matteo Bracciali cominciò a muoversi e a parlare come se fosse già divenuto sindaco. Con grande sicurezza e presunzione ( requisiti che non devono mai mancare ai renziani, quelli doc ! ), Bracciali si lasciò andare a dichiarazioni del tipo ” faremo da soli e non ci apparenteremo con nessuno…”, ” Siamo sicuri di vincere al primo turno”, chiudendosi tutte le porte alle spalle.
Ghinelli, che a collo torto ha dovuto subire la candidatura di Macrì ( ma ognuno ha il proprio Macrì e quello del PD è risultato primo eletto al consiglio comunale nonostante i guai giudiziari ! ), che certo ricordava troppo il brutto passato della giunta Lucherini, è riuscito nell’impossibile impresa di unire tutto il centrodestra. Ma Ghinelli Ingegnere aretino, già assessore nella giunta Lucherini, ne uscì presto e prima che gli scandali la travolgessero, quindi ne è rimasto immune.
Ora bisognerà vedere diverse cose: primo, quanti andranno a votare e se andranno quelli che nel ponte del 2 giugno andarono al mare e secondo, come si schiereranno i partiti e movimenti minori rimasti fuori dalla competizione. Il Bracciali dovrebbe avere fatto il massimo in termini di preferenze, tutt’al più potrà recuperare quell’1% del comitato acqua pubblica, mentre nonostante la sua presenza ad una iniziativa della CGIL non potrà contare se non in pochi voti della lista Mori ( passato in consiglio comunale ) che ha detto ” liberi tutti ! ” e dei suoi voti, penso, molti staranno a casa a causa della mancata apertura ad un eventuale apparentamento di Bracciali e nemmeno l’appello ( tardivo ) al voto al popolo della sinistra, potrà cambiare la situazione.
Dall’altra sponda, quella di Ghinelli, potrà contare quasi sicuramente sul voto della lista Nardone, di parecchi voti del Movimento 5 Stelle ( gli altri si asterranno ) e dei voti sparsi delle altre liste, mentre l’1,5% dei comunisti di Arezzo non andranno a votare . Da questo probabile quadro, se ne può dedurre che quello di domenica sarà un duello all’ultimo voto e potrebbe concludersi con un 51% a 49% ma non è possibile dire se il 51% sarà di Bracciali o per Ghinelli.
Secondo un candidato del PD ad Arezzo, Bracciali ha buttato via una vittoria sicura, indisponendo sia parte dell’elettorato del PD che del resto della sinistra che non si vuole, ma poi si rimprovera di non votare per loro, come è accaduto in Liguria, cosa che se invece fosse stato lui il candidato a sindaco avrebbe lavorato per l’unità dell’intero centrosinistra, attraverso un programma politico e amministrativo di rilancio della città nei suoi settori fondamentali, quelli dell’industria ( oro e abbigliamento ), quello del turismo e della riconversione e ristrutturazione degli edifici vuoti e abbandonati da destinare alle nuove povertà. Il PD sta pagando, sia il calo di consensi sul piano nazionale, sia l’immobilismo della giunta Fanfani negli ultimi 4 anni, sia il fatto che Fanfani poco dopo essere stato eletto con i voti di IDV, SEL e PRC, ebbe la geniale idea di buttarli fuori dalla maggioranza e i quali oggi si aspettano giustizia dagli elettori.
Ai miei amici aretini dico, meno male che non voto ad Arezzo e loro mi rispondono beati voi che votate a Cortona ! In fondo la nostra realtà è molto diversa da quella aretina, Vignini ne sa qualcosa, ma anche a Cortona servirà attenzione, perché i numeri cominciano a non garantire certezze più a nessuno.
Doriano Simeoni